Martedì 18 marzo 2025
Tavola Rotonda:
L'Arte: Passione o Investimento?


I rotariani del MilanoCity si sono ritrovati la sera del 18 marzo nella Sala Touring di Palazzo Castiglioni per seguire la Tavola Rotonda sul tema "L'arte: passione o investimento?" una conversazione condotta e moderata dal nostro Ernesto Lanzillo con la partecipazione del Dr. Pietro Ripa, esperto d'arte e di finanza e rotariano del R.C. Genova Est e dei nostri soci Dr. Prof. Alberto Mattia Martini, critico d'arte, e Dr. Diego Viapiana, gallerista.
La serata è stata aperta dalla nostra Presidente Patrizia De Natale che, visto il grande successo delle ultime tavole rotonde, si è chiesta se valesse la pena di estenderne in futuro la partecipazione al pubblico.
Ha preso poi la parola Ernesto Lanzillo che, nella sua veste di moderatore-intervistatore, ha fatto rilevare come i partecipanti alla tavola rotonda ben rappresentassero gli attori del tema in questione: alla sua destra i due 'rappresentanti della componente ''passione artistica'', Alberto Mattia Martini nella sua veste di critico e Diego Viapiana in quella di gallerista, alla sua sinistra Pietro Ripa in rappresentanza degli esperti finanziari in campo artistico.
Ernesto Lanzillo ha iniziato
il suo ciclo di interviste da Alberto Mattia Martini chiedendogli con quali
argomenti fosse possibile avvicinare all'arte un pubblico con conoscenza
artistica spesso non sviluppata, ma che, con adeguato coinvolgimento in eventi
di arte può acuire una passione artistica e quale sia la complessità del suo
ruolo come curatore di mostre che devono suscitare l'interesse del pubblico per
l'arte.
Alberto ha rilevato che il
discorso da condurre a tale riguardo è complesso: occorrono una serie di
'competenze' sia come critico che come docente d'arte, diffondendosi poi su
tali aspetti.
Ha rilevato che l'arte è quella cosa che rende la vita più bella
dell'arte stessa, migliorandone la qualità.
In altre parole, la cultura ha un
ritorno benefico non solo per l'accrescimento delle competenze, ma per lo
sviluppo della sensibilità alla bellezza che porta al benessere. Inoltre l'uomo
ha, da sempre, cercato di lasciare un segno di se stesso, fornendoci in tal
modo un racconto della storia e dello sviluppo dell'umanità e quindi è
necessario che la conoscenza dell'arte si tramandi al più vasto pubblico
possibile per consentire a sua volta di traghettarne le conoscenze alle
generazioni future.
A conclusione del suo intervento ha ricordato l'art.9 della nostra Costituzione che recita: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni". I critici d'arte possono dunque essere configurati come i 'traduttori' dello spirito artistico ai cittadini.
Lanzillo è poi intervenuto presentando, dopo il critico d'arte, la figura del 'gallerista', qui rappresentata da Diego Viapiana, al quale ha chiesto come modificasse il suo atteggia in relazione ai vari tipi di acquirente. Diego ha rilevato a tale riguardo che l'arte non è per tutti e che per alcuni è puramente una fra le varie forme di investimento. Il gallerista deve essere capace di adattare il suo atteggiamento nei confronti del potenziale acquirente, dimostrando in ciò la sua professionalità. Si è quindi diffuso nella descrizione di varie situazioni, mostrando come il mercato sia poco trasparente poiché la passione artistica del potenziale acquirente non è facilmente valutabile.
A questo punto il moderatore ha ritenuto opportuno fare entrare in scena anche l'esperto artistico-finanziario, qui rappresentato da Pietro Ripa, chiedendogli come potesse consigliare all'acquisto di opere d'arte i vari tipi di acquirenti. Il Dr. Ripa ha ricordato a tale riguardo come il mercato dell'arte è molto vasto e può offrire investimenti importanti, non disgiunti però da rilevanti rischi. Se come 'bene-rifugio' si può definire quello che è in grado di mantenere il suo valore nel tempo, vale la pena di ricordare che nemmeno l'oro può essere ritenuto tale, come da sempre non lo è neppure l'oggetto d'arte, soggetto a fluttuazioni di valore imponderabili. A tale riguardo ha rilevato come, mentre il mercato delle aste rende visibile il valore dell'oggetto d'arte in quel momento, quello della galleria d'arte non lo rende, sviluppandosi attraverso una trattativa privata e non pubblica, citando le varie situazioni in cui, per guerre o pestilenze, sale il valore dell'oro, mentre il mercato dell'arte reagisce sempre con un ritardo non valutabile.
Il moderatore Lanzillo ha poi posto il seguente problema: in occasione del Covid tutti i grandi musei hanno digitalizzato le opere d'arte in loro possesso. Cosa hanno fatto, dal loro canto, esperti d'arte e galleristi? Alberto Maria Martini ha rilevato come col Covid il mercato dell'arte sia cambiato: con la riproduzione digitale l'opera d'arte può essere guardata in altro modo, e del resto l'artista viene ritenuto bravo solo quando le aste gli battono prezzi più elevati. Di fronte a tale situazione, risulta comprensibile l'atteggiamento dei suoi studenti che aspirano ad un nuovo tipo di umanesimo. Diego Viapiana ha ricordato come, durante il Covid, abbia aperto un 'negozio on line', come del resto fatto dalle grandi case d'aste. I risultati si sono visti: ad esempio Leo Castelli, il più grande gallerista italiano, è riuscito a 'pompare' le opere di Andy Warhol, portandole all'attenzione del grande pubblico. Pietro Ripa ha osservato poi come l'effetto Covid abbia portato nel mondo dell'arte una grande rivoluzione: chi non si è adeguato tecnologicamente si è trovato fuori dal mercato; e qui i migliori successi li hanno conseguiti i galleristi più giovani e quindi più esperti nel mondo digitale, portando ad una affermazione dell'arte contemporanea poiché più vicina al loro mondo.
La tavola rotonda si è conclusa infine con un giro di domande e con i ringraziamenti che la Presidente Patrizia De Natale ha rivolto ai relatori ed al pubblico, consegnando a Leo Castelli il guidoncino del Milano City.
(Ernesto Lanzillo e Franco Visintin)