Martedì 6 maggio 2025
Tavola Rotonda:
Diamo voce all'identità

Nel suo vasto programma di tavole rotonde, lo scorso 6 maggio il nostro Milano City ci ha offerto, come sempre in una delle sale di Palazzo Castiglioni, la Sala Turismo, un'altra interessante serata, dedicata questa volta ad un tema di grande attualità. Col titolo "Diamo voce all'identità", questa tavola rotonda ha affrontato l'argomento della 'comunicazione', partendo dai suoi paradigmi classici che interessano soprattutto il mondo industriale e, via via, andandosi focalizzando sulla comunicazione rotariana.
Per trattare questo tema, peraltro estremamente vasto, sono stati chiamati, per il mondo industriale, la Dssa Fiorella Passoni, CEO di Edelman Italia, e, per il mondo rotariano una figura a noi molto familiare, il Dr.Gi Andrea Pernice, past-governor e fondatore ed amministratore delegato del Pernice Group. A moderare la discussione vi era la nostra socia Patrizia Giangualano, Governance and Sustainability Advisor.
La riunione è stata aperta dal nostro Presidente Patrizia De Natale che ha salutato i relatori ed i rotariani presenti, che, provenienti dal nostro e da altri club, affollavano la sala. Patrizia ha voluto sottolineare la grande attualità del tema proposto per la tavola rotonda, tema che interessa non solo il vasto mondo industriale, ma anche quello rotariano e che quindi deve interessare tutti noi, come comunicare cosa siamo, nella nostra azienda e nel Rotary. Patrizia ha chiuso la sua introduzione ponendoci due domande intriganti: comunichiamo chi siamo o siamo ciò che comunichiamo?
Ha fatto seguito Patrizia Giangualano che, nella sua veste di moderatore, ha presentato le figure dei due relatori, dando poi la parola a Fiorella Passoni, che ha spiegato il ruolo svolto dalla americana Edelman, la più grande società a livello mondiale di consulenza nel settore delle comunicazioni e relazioni pubbliche a livello globale. Fondata negli Stati Uniti nel 1952 da un giornalista e guidata oggi da uno dei suoi tre figli, vero leader visionario, la Edelman offre ad imprese e organizzazioni le più opportune strategie di comunicazione atte a far crescere, promuovere e proteggere i propri brand ed a rafforzare le proprie relazioni con gli stakeholder più importanti. La Dssa Passoni è da 30 anni in tale azienda, nonostante le molte offerte ricevute dall'esterno. Per quanto riguarda l'altro relatore, il giornalista Andrea Pernice chairman di Pernice Comunicazione, è ben noto negli ambienti rotariani poiché cura da molti anni la rivista Rotary Italia. Va anche ricordato che, eletto governatore del nostro distretto per l'anno rotariano 2017-18, è risultato il più giovane governatore che il Rotary abbia mai avuto a livello mondiale.
Dando ai due relatori gli spunti più opportuni alla tavola rotonda, la Dssa Giangualano è riuscita ad innescare un frizzante scambio di opinioni fra di essi, ai quali si è aggiunto poi il Dr. Giuseppe Usuelli, destinato a ricoprire nel prossimo anno rotariano 2025-26 la posizione di Responsabile della Comunicazione e Pubblica Immagine del nostro Distretto. Riassumiamo qui di seguito gli spunti più interessanti che sia la Dssa Passoni che il Dr. Pernice hanno portato nell'approfondito dibattito che ha anche coinvolto l'attento pubblico .
L'ecosistema della comunicazione sta cambiando vistosamente, a causa del gran numero di attori che vi partecipano. Possiamo dire che tale ecosistema è oggi paragonabile ad una piazza affollata e piena di chiacchiericci dei quali è sempre più difficile decodificarne il contenuto. È una piazza virtuale nella quale ai tradizionali mezzi di comunicazione, giornali, radio, tv, si aggiunge il vasto mondo dei social networks. Questo panorama, forse un poco sconfortante, ci induce ad accendere l'attenzione sulle modalità che scegliamo nell'attuazione delle nostre comunicazioni: di cosa si parla, come ci si può inserire nella comunicazione, chi e come raggiungere quelli che dovrebbero essere i destinatari dei nostri messaggi.
Messaggi che comunque corrono anche il rischio di perdersi nella calca delle comunicazioni che, inevitabilmente, possono andare a sovrapporsi. Le statistiche ci dicono che per poter essere ricevuto lo stesso messaggio deve essere trasmesso almeno 5 volte e su 3 canali diversi. Per quanto poi riguarda i canali sociali ciascuno ha le sue regole e la sua audience ed è quindi abbastanza difficile replicare lo stesso messaggio su canali diversi. Il lavoro della comunicazione sta quindi divenendo sempre più complesso. Oggi non esiste più la figura del giornalista, sostituita da quella del content creator, mentre la comunicazione sta divenendo un importante investimento.
Per ciò che riguarda specificatamente la comunicazione rotariana, sono state messe in rilievo le criticità che la caratterizzano: fare comunicazione è divenuto molto complesso, anche perché il mondo si sta sempre più configurando in micro-comunità. Mente si è rilevato che nella ricerca del brand comunicativo si è persa la ricerca della bellezza, si è anche constatato che nel Rotary attuale c'è una grande confusione identitaria: vi sono rappresentate tutte le professionalità, il Rotary è un beneficio per tutti, ma non di tutti. In un sereno dibattito, esteso anche ad altri rotariani presenti, è stato comunque ricordato che negli anni il Rotary si è dato per le sue iniziative dei brand di grande forza come "Service above service" oppure "Just do it", imponendo una tensione verso traguardi sempre più nobili. I rotariani devono però fare in modo di connettersi di più al loro interno, entro cioè le professionalità che li compongono (avvocati, ingegneri, ecc,). In poche parole "devono fare più rete".
I singoli interventi da parte dei relatori, del moderatore e del pubblico stesso, rivelatosi molto reattivo su tali temi, si sono poi diffusi sulle varie strutture rotariane e sull'apporto che gli officers, a livello di club o di distretto, possono produrre ai fini di un miglioramento della comunicazione rotariana, sia al suo interno, sia verso l'esterno.
L'intervento finale del Presidente De Natale ha coronato il continuo rimbalzo di considerazioni fra la sala ed il tavolo dei relatori, concludendosi con l'opportunità che il successo conseguito da questa tavola rotonda, come pure di quelle che l'hanno preceduta, non rimanga all'interno del Rotary, ma possa divenire patrimonio della collettività al cui servizio il nostro sodalizio statutariamente si pone.
(Franco Visintin)